Le banlieu riprendono a bruciare…

Resoconto dei fatti di Villiers-le-bel: la morte di 2 ragazzi ha rianimato le sommosse nella banlieu parigina. Realizzato da Ines

L’inchiesta per “omicidio involontario e non-assistenza a persona in pericolo” è ancora in corso e testimonianze e voci sono spesso contrastanti.

Ricostruzione dell’episodio: (circa 17:00, dom25-11-07) in un incrocio, 2 ragazzi (15 e 16 anni) in mini-motocross ( non omologata) senza casco si scontrano con un’auto della polizia in servizio (a 45/h senza sirene ne luci). Dai segni sull’asfalto è evidente che la moto è rimasta incastrata con la macchina che l’ha trascinata fino alla sosta. Alcuni testimoni confermano che la polizia non avrebbe avuto nessuna possibilità di evitare lo scontro, e che i ragazzi non avrebbero rispettato la precedenza a destra, mentre alcune voci parlano addirittura di un inseguimento tra la polizia e i ragazzi in moto conclusosi con l’incidente.
Il punto “caldo” è stato l’ allontanamento dei poliziotti dal luogo del sinistro prima dell’arrivo dell’ambulanza. Infatti, secondo una testimone precipitatasi a portare soccorso ai ragazzi (aveva visto la scena dalla finestra), 2 dei poliziotti stavano tentando di rianimare uno dei ragazzi (probabilmente l’altro era gia morto) e un terzo stava al telefono. Arriva un’altra pattuglia che riporta i poliziotti in caserma, lasciando i due ragazzi morti o in fin di vita per terra da soli (a parte i passanti). Arrivano i pompieri e 20 minuti (dopo la partenza dei poliziotti) l’ambulanza, che non ha potuto che constatare il decesso di entrambi.

L’IGPN (ispection generale de la police nazionale) e il governo escludono qualunque “colpa grave” (rispetto al soccorso non portato) ma rimangono prudenti: “è la parte + delicata delle indagini, aspetteremo il responso”, mentre oggi Sarkozy (pres. della rep.) incontra le famiglie delle vittime che chiedono di non strumentalizzare la morte dei figli ne politicamente ne usandola come pretesto per insurrezioni violente (che non siano motivate).

Nessuno in tutto il quartiere crede alla versione “ufficiale”, la reazione infatti è stata violenta e immediata: gia dalle 18 si registrano le prime macchine (una trentina) e cassonetti incendiati da piccoli gruppi di “casseur” [letteralmente “rompitori”]. Durante la serata e la notte vengono incendiati il commissariato di Villier, devastato quello d’Arnouville (tutti paesini “ufficialmente”, che formano in realtà l’agglomerato urbano di Parigi, molto + grande di quant’altro e scappano.qualsiasi città italiana). Vengono saccheggiati alcuni negozi,  e distrutti 2 distributori di benzina. Arrivano 4 macchine della polizia ma vengono subito caricate dalla folla a colpi di sassate e altro, e se ne vanno subito; stessa scena poco lontano.
Tra i 25 e i 40 i poliziotti feriti, di cui un paio ammessi all’ospedale.

Si temeva + violenza durante la seconda e terza notte a causa dell’”effetto valanga”: l’espansione della zona “ad alto riskio” e delle sommosse ai paesini accanto.

Notte tra il lunedì e martedì scorso: ancora auto e cassonetti bruciati, molotov e bombe carta contro gli agenti armati di idranti e gas  lacrimogeni (oltre alla regolare divisa anti-sommossa).

Un miliaio di anti-sommossa (con tanto di elicottero con faro) pattugliano le strade, i parchetti e gli angoli della banlieu. “rimarranno finche sarà necessario”..

La notte tra il martedì e mercoledì è stata tranquilla: una 30ina di macchine bruciate nella regione, 138 in tutta francia. Un bilancio normale.

La forte reazione della gente è legata sì alla morte dei 2 ragazzi, ma soprattutto ad un disagio profondo e a delle condizioni di pressione continue tipiche delle banlieus delle grandi città francesi.

 

Seguirà un altro articolo sulle banlieu che cercherà di spiegare al meglio la situazione all’interno dei quartieri… 

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