leggi che ti passa

Cosa leggere mentre il prof di matematica spiega i polinomi?

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Le menzogne della notte,

di Gesualdo Bufalino

Carboneria e babeuvismo, Mazzini e Buonarroti, sono lo sfondo ideologico, una guerra che si ripercuote tra la militanza in clandestinità dell'Italia degli anni cinquanta del XIX secolo.

Una notte, quattro prigionieri vengono condannati alla pena capitale, rei di aver lottato per l'unità della penisola, per la sua indipendenza, per un futuro fatto di democrazia, libero dal dispotismo degli antichi re. Mazziniani nel cuore, quattro evangelisti, bracci destri del Padreterno, scontano le ultime ore della loro esistenza, condannati a marcire nel dolore di una scelta vitale quanto subdola: fare il vero nome del Padreterno, capo della santa rivolta, ed avere così salva la vita; oppure tacere, ed essere ghigliottinati.

La loro riflessione notturna è accompagnata dal vecchio fra Cirillo, condannato senza possibilità di riscatto, anche lui guerrigliero clandestino, ma questa volta legato a Francois Babeuf e a Filippo Buonarroti, combattente per l'uguaglianza, prima ancora che per la libertà: la sua saggezza conduce, nella lunga ultima notte, i quattro mazziniani a ripensare ad un attimo solo della loro vita, quello da tenere ben stretto negli occhi all'attimo in cui la lama calerà, per imprigionare l'ultimo spiraglio di felicità. Ma in questi racconti, la terribile scelta, a cui Sparafucile, il governatore, ha costretto le menti del gruppo, marchierà (?!?) indelebilmente gli spiriti dei quattro, condannandoli al disonore, anche solo per aver sperato che il proprio compare tradisse per salvare tutti quanti, o per aver pensato di farlo egli stesso.

I cupi colori di una notte qualunque fanno da sfondo alla tetra prigione in cui il gruppo dei quattro mazziniani, insieme a fra Cirillo, fanno i conti con la propria coscienza, soppesando la vita nel disonore e l'onorevole morte. Tra pianti, paure e avventure dei quattro combattenti che si risvegliano semplici uomini, il governatore ha un piano che non può fallire, lui, veterano famoso e rinomato, fedelissimo servitore e sostenitore della giustizia e necessità reale.

Ma quella che sta passando non è una notte qualunque, essa, tinta di menzogne ed intrigo, solo all'alba del nuovo sole dimostrerà chi, veramente, ha vinto questa battaglia.

(recensione di babeuf)

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One Response to leggi che ti passa

  1. forse says:

    รจ un sottile tentativo di far rivalutare i polinomi…

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