abolire la maturità

lettera aperta "abolire la maturità" e qualche considerazione sulla proposta del Ministro Fioroni di reintrodurre gli esami di riparazione a settembre

Proprio
mentre il Ministro Fioroni, crediamo colpito da una crisi di caldo acuta,
propone di reintrodurre (dopo quasi quindici anni) gli esami di riparazione,
vogliamo rendere nota questa lettera aperta (pubblicata sul nostro blog) con la
nostra proposta di abolire la maturità, che ormai è un rito ipocrita privo di
qualsiasi sostanza

 

In
merito alla proposta del Ministro, invece, facciamo notare che, oltre a
mostrarsi complessa (specie considerando le scarse capacità organizzative già
dimostrate per le modifiche dell’esame di stato) e costosa non è affatto una
soluzione ai problemi – anche didattici – della scuola.

 

Non
si affronta il problema della classe docente, non si affronta il problema del
coinvolgimento degli studenti, non si affronta il problema dei metodi didattici
e dei programmi.

 

Non
si parla, del resto, del problema dei finanziamenti e delle strutture. Sembra,
in fondo, sia giusto una questione di studenti svogliati a fronte del quale
auspicare dei fantomatici “tempi d’oro” (adesso quindici anni fa, a quando la
scuola gentiliana?) nei quali peraltro non è che le cose funzionassero poi
troppo.

 

Sembra
ancora una volta il Ministro voglia rispondere con qualche provvedimento
mediatico, che peraltro ingenererebbe caos, ai problemi reali. Magari “battendo
cassa” (i costi, ripetiamo, non sarebbero indifferenti) per la voce che ci
sembra piu’ inutile al momento.

 

E
soprattutto, sembra che il Ministro non voglia fare i conti con un realtà che
emerge con sempre maggiore evidenza: l’autonomia scolastica di Berlinguer, che
è stata la vera motrice dei processi di cambiamento in questi anni, è fallita.

 

Ed
è su questo che, finalmente, bisognerebbe iniziare a fare i conti.

 

 

 


 

lettere aperta: abolire la
maturità?

qualche considerazione per
una proposta

 

Quest’anno si è fatto un gran
parlare di Esame di Stato sui giornali, sulle riviste, in televisione.

 

Da tante parte
sembra essere venuto un generale apprezzamento per il ministro Fioroni che
avrebbe “ridato serietà” all’esame finale del corso di studi secondario
superiore.

Come testimoni
privilegiati, ci sentiamo di fare qualche considerazione sull’Esame di Stato, e
sulle novità introdotte quest’anno.

 Anzitutto, ci
vuole un certo coraggio a parlare di “serietà” dell’Esame quando il Ministero
si è mosso con la approssimazione degna di quello che siete soliti chiamare “lo
studente svogliato”.

Testi di leggi
copiati e incollati da precedenti con palesi contraddizioni, circolari di attuazione
emanate oltre le scadenze dalle stesse previste, lacune di interpretazione
chiarite l’ultimo giorno utile, approssimazioni e dimenticanze.

 

Per non
parlare del grande caos della nomina dei commissari, continuanamente e
misteriosamente ritardata fino al grossolano errore di dimenticare che latino e
greco non sono la stessa lingua, ed i docenti non sono automaticamente
abilitati all’insegnamento di entrambe.

Questa
approssimazione ha generato un grande caos, a far le spese del quale sono stati
come sempre i maturandi, spesso rimasti nell’incertezza sulla presenza del
membro esterno fino all’ultimo. O costretti a “turnarsi” i commissari esterni
con altri due o tre istituti, magari attendendo dieci ore prima di poter
iniziare la terza (odiosa e nozionista) prova.

Situazione,
questa, ovviamente aggravata dalla improvvisa epidemia influenzale che ha
colpito la nostra prestigiosa classe docente. Sfugge del resto perché uno
studente che insulti un professore sia indice del degrado della nostra società,
mentre un docente che si finge malato non desti invece tanto scandalo.

L’insieme
della nomina dei commissari, inoltre, già mette in crisi la voluta
“trasparenza” di questo esame – perché attraverso il meccanismo delle
sostituzioni era possibile in sostanza pilotare un nome su uno specifico
istituto. E ci domandiamo, a questo punto, se per caso le malattie non abbiano
avuto una incidenza superiore negli istituti paritari.

 

E, del resto,
proprio a riguardo di paritarie e privatisti si è consumata una interessante pantomima
mediatica. Qualche centinaio di privatisti di roma, rimasti senza sede d’esame
per un insieme di approssimazioni fra ministero e soliti mafiosi delle scuole
private e dei centri studi, sono stati sacrificati sull’altare dei media per
dare il segnale di una “rinnovata serietà”. Così come, magari, qualche singolo
candidato esterno in scuole pubbliche non appoggiato da un centro di recupero.

Ma, se si va a
ben vedere, proprio un bel nulla è cambiato del meccanismo. Le parificate
rimangono sedi d’esame, con una percentuale di promossi – guarda caso –
decisamente superiore a quella delle pubbliche.

Così del resto
ha funzionato per i famigerati “ottisti”. A leggere i giornali, sembra non sia
piu’ possibile “saltare gli anni” nelle private. Ma in realtà, attraverso altri
meccanismi ben noti (ad esempio, l’esame preliminare agli esami di stato, da
svolgersi in scuola parificata con commissione esclusivamente interna) è ancora
possibile anche recuperare quattro anni in uno, purchè si paghi.

Insomma,
dietro la patina mediatica i meccanismi non sono cambiati di una virgola.
Controllare per credere.   

Non che la
cosa ci scandalizzi piu’ di tanto. In fondo, il circuito delle private non è
piu’ esclusiva di pochi ricchi ma un sistema di recupero per moltissimi, spesso
proprio fra quelli che hanno meno possibilità di proseguire per anni gli studi.
Ma, per favore, non raccontate troppe balle sulla “serietà”.

 

Del resto,
anche la reintroduzione all’ammissione ha avuto una caratteristica puramente
“mediatica”. Che senso ha valutare due volte gli studenti sullo stesso anno di
studi? L’ammissione poteva avere una logica quando l’esame si svolgeva
sull’intero triennio – ma perde qualsiasi senso logico dopo la riforma
berlingueriana. Anche questa una cosa evidente a chiunque, ma non dichiarata da
nessuno.

 

E veniamo, del
resto, allo svolgimento dello Esame di Stato. Esperienza stressante, e kafkiana
a fronte delle follie ministeriali di questi anni. Non ha funzionato quasi
nulla, ed è strano in pochi lo abbiano denunciato.

Ma, comunque,
una esperienza in linea con la realtà delle scuola. E così, non abbiamo
problemi a dire che la gran parte degli studenti abbia copiato – con ogni
mezzo, compreso i temutissimi cellulari.

E che gli
stessi docenti, spesso, abbiano collaborato a copiare – magari passando loro
stessi la seconda prova (che al Ministero forse non si erano accorti essere
praticamente impossibile da svolgere per la gran parte degli studenti, in
particolare dei licei classico e scientifico) non potendo certo bocciare interi
istituti.

Così come, nel
complesso, gli esami si sono svolti nella approssimazione piu’ totale, fra i
tramezzini dei docenti, i foglietti, gli orali un po’ casuali e magari con le
domande concordate prima, i risultati guarda caso in linea con le previsioni
(il sette per cento finale, dieci nelle grandi città, è esattamente quanto
aveva “previsto”, e sarebbe piu onesto dire “indicato”, in precedenza il
Ministero), i voti tutto sommati già noti.

 

Potremmo
dilungarci in esempi, e dimostrazioni, e metodi di copiatura. Ma sarebbe del
tutto inutile. Tutto quello che stiamo scrivendo è già noto. E’ noto a tutti
quelli che hanno a che fare con la scuola.

E, allora, se
sappiamo tutti che così vanno le cose, perché ostinarci a voler presentare ai
media (stranamente compiacenti) un altro mondo? E’ forse educativo, per così
dire, copiare una versione dal proprio docente e poi vedere al tg1 che
quest’anno è “finalmente tornata la serietà”?

Se sappiamo
che vanno così le cose, perché ostinarci a costruire quello che dopo un po’
sembra solo un grande rito di iniziazione, fondato sulla rappresentazione e non
sulla realtà, utile solo a “tenere insieme” l’istituzione scolastica quasi si
trattasse di una tribu’?

Tanto piu se
per allestire questo rito occorre sacrificare qualcuno, un po’ a caso ed un po’
presi dai soliti noti. Lo studente che viene ammesso all’Esame anche se già si
è deciso che tanto non lo passerà. Lo studente mal visto che magari non viene
neanche ammesso per motivi disciplinari. Il candidato esterno che non ha i
soldi per la privata. Lo studente che non ha buoni rapporti con i professori, e
che quindi quindi magari non riceve come gli altri la traduzione delle
versione. Lo studentessa cui capita il Presidente di Commissione mentalmente
instabile che annulla la prova perché le suona il cellulare all’ultimo minuto
della prova di italiano. E così via.

E, allora,
perché non mettere fine a questa buffonata (non ci viene di chiamarla in altro
modo)?. Una buffonata che oltretutto comporta costi, tempi, stress e che, per
chi la vive dall’interno, è portatore del peggiore messaggio possibile – al di
là della retorica di Fioroni, che sa benissimo come vanno le cose e che sembra
non interessarsi che definire “serio” quello che “serio” non è non farà che
peggiorare le cose.

 

Aboliamola, questa buffonata.
Sostituiamola con la normale valutazione, al termine dell’anno, da parte del
consiglio di classe – che peraltro ha il quadro piu’ esatto e completo
dell’andamento della classe e di quanto si è svolto. Peraltro, accade così in
molti paesi – dove logicamente peraltro sembrerebbe assurdo un esame che
verifichi le competenze esclusive dell’ultimo anno di studio di un percorso di
cinque.  Risparmieremmo soldi,
sicuramente. Ma, soprattutto, forse ci potremmo impegnare sul serio a pensare,
ed a ripensare, l’insegnamento nella scuola – anziché costruire riti ed altari
mediatici che celebrano il nulla dell’ipocrisia.

 

redazione del blog 0incondotta

 

0incondotta@inventati.org

0incondotta.noblogs.org

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4 Responses to abolire la maturità

  1. Tumppramb says:

    Make peace, not war!

  2. Mauro* says:

    Andata a travagghiare…comunque la proposta è seria ma l’esame di stato ci vuole e non deve essere abbolito. Saluti

  3. Chadhjd says:

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  4. isis says:

    salve,io sono daccordissimo con voi…ormai sta diventando solo una buffonata questa maturità.
    si vuole far credere al mondo che qui la scuola procede molto bene,ma in realtà non va NIENTE bene,e poi il mondo non se ne frega di noi…io credo che solo noi possiamo dare un aiuto per poter migliorare la situazione….
    bello il blog
    baci
    P.s.:quest’anno devo fare la maturità…

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